Diario di un’ex Vegana: la mia esperienza con la dieta veg

Come e perché è iniziata la mia esperienza Vegana

Correva l’anno 2011… Ero in pieno fermento per le tante scoperte di quei mesi. Da poco ero diventata mamma e iniziavo anche a sperimentare le prime preoccupazioni e i primi dubbi (su svariati argomenti).

Ero anche in alcuni gruppi su Facebook e, un giorno, leggendo i post di una persona che sembrava estremamente informata, le chiesi quali potessero essere le cause dei miei problemi (tendenza alla stanchezza cronica, problemi intestinali, ecc.).

La signora non aveva dubbi: le cause dei miei malesseri erano riconducibili a un’alimentazione sbagliata (onnivora e sregolata), pertanto avrei dovuto disintossicarmi, cambiando completamente regime alimentare.

Il primo approccio con le idee Veg e Fruttariano/Crudiste

Mi disse che lei era vegetariana da anni, ma che i migliori risultati li aveva avuti diventando vegana (quindi escludendo non solo la carne/pesce ma anche latticini e uova dalla dieta).

Lei, inoltre, stava anche addentrandosi in un percorso fruttariano/crudista, l’unica via (a suo dire) per la vera salute, poiché la cottura finisce per alterare tutti i cibi, anche quelli vegetali, eliminando vitamine e altri nutrienti presenti in grande quantità nel cibo crudo.

Mi consigliò intanto di eliminare la carne, pesce, uova e latte (specie quest’ultimo), poiché a suo dire erano gli alimenti più infiammanti e intossicanti. Il latte, in particolare, essendo destinato a un vitello e, quindi, avendo anche ormoni della crescita al suo interno, portava un rischio maggiore di sviluppare tumori. Inoltre parlò molto anche delle ragioni etiche: gli allevamenti intensivi, la sofferenza degli animali, mucche alle quali strappavano i vitellini per poter rubar loro il latte, pulcini maschi buttati nel tritatutto poiché inutili nella produzione di uova, ecc.

Infine mi consigliò di procurarmi un buon estrattore e di bere molti estratti di frutta e verdura (l’estrattore, a differenza della centrifuga, estrae tutto il succo in modo ottimale, senza sviluppare calore).

L’inizio della “conversione”

Soffrendo di disordini alimentari (di questo parlerò in un altro articolo), iniziai a cambiare alimentazione cercando comunque di puntare sui nuovi alimenti vegani potenzialmente gustosi. Scoprii quindi i negozietti BIO (nel 2011 non c’erano ancora i prodotti veg nei supermercati di media grandezza) e assaggiai per la prima volta tanti cibi nuovi: il tofu al basilico, alle olive e affumicato, mozzarisella, crema di mandorle, crema di arachidi, crema di carrube, latte di riso, pasta e farine biologiche, l’hummus, la farina di ceci e il seitan (anche se quest’ultimo non era granché se acquistato pronto).

I prezzi erano proibitivi ma acquistammo tante cose per provarle e rimasi molto affascinata da questi nuovi sapori… Inoltre iniziai a seguire Vegan Blog con tutte le ricette degli utenti (ce n’è ancora una mia: Funghi cardoncelli al farro) e pian piano sperimentai tanti gusti e ricette nuove (sia crudiste che vegane).

Indubbiamente fu una svolta positiva: un po’ per iniziare a mangiare sano, un po’ per variare alimenti (ormai mangiavo davvero da schifo, onnivora o meno).

I primi mesi da vegana e crudista

In questi primi mesi ero felicissima… Cucinai tante di quelle cose nuove! Perfino ricette inventate ex-novo, apportando qualcosa di mio a quelle che leggevo online… Preparai il latte e formaggio di mandorle, le zucchine essiccate come snack, polpette crudiste di carote e paprica, maionese di soia, la frittata di ceci, dolcetti crudisti, la nutella e il salame di cioccolata veg… Imparai perfino a preparare il seitan in casa, semplicemente partendo da un impasto da sciacquare affinché rimanesse solo il glutine, per poi aromatizzarlo con erbe e salsa di soia (questo era veramente buono). Da qui tante altre ricette, come le empanadas vegane, i ravioli cinesi vegani, ecc.

Ecco la descrizione del mio profilo su Vegan Blog

Dimostra quanto fossi convinta e felice:

Sono diventata vegana drasticamente, da un’alimentazione onnivora e malandata. Avendo problemi di stanchezza cronica, sovrappeso, ecc. una conoscente vegano-crudista mi ha consigliato la sua dieta e i digiuni curativi… mi si è aperto un mondo! Ho iniziato con ricette crudiste ma poi, non riuscendo a mangiare tutto crudo, mi sono interessata alla cucina vegan. Ho scoperto VeganBlog e spesso e volentieri mi faccio le ricette che trovo su questo fantastico sito, adattandole semmai ai nostri gusti (infatti anche mio marito mi sta seguendo in questa scelta). Da quando mangio vegano vario tantissimo gusti e ricette, sperimento, mangio bene, salutare… mi sazio e sono dimagrita di 5 chili in 2 mesi! (con un giorno alla settimana di sola frutta e il resto vegano e saziante). Inoltre, mangiare senza avere sulla coscienza delle vite non ha prezzo… sono cosciente che il mondo non cambierà perchè sono diventata vegana… ma se, per come è successo a me, ogni momento nascono nuovi vegani, forse prima o poi le cose miglioreranno.

Le ragioni etiche e le ragioni salutistiche

Devo essere sincera… Feci tutto queste per sole ragioni salutistiche. Le ragioni etiche non mi convinsero mai pienamente, sebbene provassi pena per gli animali maltrattati negli allevamenti intensivi.

Le mie idee sono tuttora ben precise, al riguarlo, ma non voglio divagare troppo.

I primi effetti dell’alimentazione vegana: iniziano a deteriorarsi i rapporti con gli altri

In quel periodo, forte delle mie “scoperte” iniziai a promuoverle presso amici e conoscenti, che ovviamente ci presero per pazzi eccentrici. Pian piano le persone si distaccarono (se non ci attaccavano apertamente).

Iniziò così un declino nei rapporti interpersonali e, a posteriori e col senno di poi, sarei stata meno talebana e più furba: purtroppo il danno è stato fatto e ce lo portiamo dietro anche ora dopo anni (anche se non siamo più vegani).

Qualcuno potrebbe obiettare: meglio soli che con gente così… Ma non è così semplice, poiché bisogna cercare di andare un po’ oltre per capire il cuore del problema. Il problema non è tanto l’intolleranza o la cattiveria degli altri, quanto il porsi come persone che hanno la verità in tasca e che ti dicono che tutto quello in cui credi e che ti hanno insegnato fin da piccoli è sbagliato, tutto. Non è facile restare calmi e imparziali.

Poi non ci sono stati episodi di “maltrattamento”, bensì un lento ma inesorabile allontanamento.

Due anni dopo: i primi effetti sulla salute

Il vero problema si presentò dopo circa 2 anni… I benefici iniziali lasciarono il posto a nuovi inconvenienti. Iniziai ad avere problemi con la tiroide, che stava “rallentando” (l’FT4 calava nel tempo); inoltre avevo la sideremia bassissima, vitamina D quasi inesistente e c’erano altri problemi: non stavo poi così bene (e non ero più dimagrita dopo i primi 5 chili, anzi).

Anche mia figlia, che non si era mai ammalata in due anni (dal 2010 al 2012), iniziò ad ammalarsi in modo pesante, con antibiotici e ricovero per bronchite, ecc… Non che fosse necessariamente collegato, ma qualcosa non andava (la sua alimentazione era sicuramente sbilanciata benché ricca di verdure e frutta).

Il momento di dire basta

A un certo punto decisi di dire basta: in anni di alimentazione schifosa, ma onnivora, non avevo mai avuto QUEI problemi e ora, con alimentazione vegana e abbastanza sana stavo così (la stanchezza e la disbiosi c’erano ancora)… Iniziai a re-introdurre uova, pesce e infine carne. L’unico alimento che continuai a non assumere fu il latte (e i formaggi).

Prima di accorgermi di ciò che stava accadento mi saltò anche una parte di dente (e da lì iniziai l’odissea delle rimozioni: Rimozione protetta delle Amalgame (contenenti Mercurio) La mia Odissea

Anche il ciclo, dopo un primo miglioramento aveva ricominciato a bloccarsi (soffro di ovaio micropolicistico).

Insomma: col tempo capii che non era la carne (e men che meno le uova o il pesce) il nemico. Stavo evitando alimenti “sani” a favore di glutine allo stato puro (e quello sì che è un “toccasana” per l’intestino infiammato), soia (con i suoi fito estrogeni) e altri preparati vegani industriali.

La situazione ritornò pian piano alla normalità… Tranne che per i rapporti con parenti e amici. Non me ne vogliano i veganiAlla fine la colpa per “loro” era comunque la mia, che probabilmente sbagliavo qualcosa ma, ripeto, questa scusa non reggeva visto che mangiando da schifo non avevo mai avuto così tante carenze. Inoltre, a supporto della mia esperienza, c’erano anche altre esperienze come la mia (di conoscenti): persone con i denti rovinati dopo la dieta fruttariana, donne col ciclo bloccato del tutto, ecc.

Se sei vegano e ravvisi sintomi simili o strani, soprattutto nel tempo, fermati un attimo a riflettere… Se invece sei felice della tua scelta: buon per te! Ma non essere così convinto che la dieta vegana sia l’ideale per tutti: non è così.

Unica nota positiva

L’acquisto migliore fu l’estrattore, che usiamo tuttora (io presi il Versapers, costoso ma il top in termini di resa e qualità)… Comodissimo per preparare succhi buoni e freschi, con i micronutrienti tutti intatti, senza contare il buonissimo latte di mandorle. Ottimo fu anche l’acquisto dell’essiccatore (per gli snack crudisti, alternativa sana e valida).

Il punto è sempre: non esagerare con gli estremismi, prendendo quanto di buono c’è in ogni posizione. In altri articoli parlerò di altre esperienze alimentari.




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